È comparso in rete il primo commento di una lettrice a Madre Nostra, ed è davvero interessante.
Ecco cosa scrive Elena Raspanti a proposito del romanzo di Stefano Paparozzi.
Sono stata sabato scorso alla presentazione di Madre Nostra, opera prima di Stefano Paparozzi che è riuscito con i suoi editori, a creare durante l’incontro, delle ottime aspettative sul romanzo.
Aspettative che non sono state deluse, è un romanzo che può avere più visioni di lettura e definirlo solo fantascientifico direi limitante, perché dentro ci sono anche crescita personale della protagonista, quindi potrebbe essere anche un romanzo di formazione, denuncia sociale di come si può essere coinvolti nostro malgrado in associazioni apparentemente sane e benigne ecc.
La parte davvero ma davvero interessante è stata la capacità dello scrittore di evolvere il personaggio negli anni, dal modo di scrivere al pensiero logico che viene sviluppato senza mai dimenticare quali sono nel racconto gli anni di appartenenza di Miriam. Stefano Paparozzi ha fatto un bellissimo lavoro di “creazione” riuscendo in qualcosa che a volte nemmeno grandi autori affermati riescono, un personaggio femminile credibile. Il libro in alcune parti mi ha pure innervosito, non faccio spoiler e la cosa mi ha davvero fatto sorridere, perché ho dovuto mettermi nei panni di ex ventenne e pensare che era normalissimo il suo comportamento.
Il libro è sviluppato sotto forma di diario personale, inizia con lei, Miriam che ha 12 anni ed è incinta, mistero nei misteri, scienza e religione cercheranno di trovare (o non volere) spiegazione al fenomeno così inusuale da sembrare miracoloso.
Consigliato 😊
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