Pupille, recensioni

A pochi giorni dall’uscita, Pupille, di Luigi Musolino, sta già attirando parecchia attenzione tra gli appassionati. Qui di seguito vi riportiamo le prime recensioni apparse su amazon. Per essere la nostra prima proposta horror, c’è di che esserne orgogliosi. 


Luigi Musolino è forse l’unico autore italiano del brivido che riesce a inquietarmi davvero. Molti suoi colleghi sono bravissimi, dei grandi intrattenitori (e per me intrattenere è un’abilità importantissima), ma Musolino riesce a toccare certe corde emotive che fanno male.
Anche in Pupille ci sono un paio di momenti davvero pesanti da digerire. Uno all’inizio, giusto per prendere subito a ceffoni il lettore, l’altro alla fine.
Delizioso, come si confà a un horror pensato per i veri appassionati del medesimo genere.
L’avevo già consigliato sul mio canale Telegram, ma ho ritenuto giusto spendere due parole in più anche qui.
Da leggere.

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Non delude Luigi Musolino, che presenta come primo lavoro con la sempre validissima Zona 42 un racconto affondato nella sua mitologia autoriale. Ci sono citazioni vaghe e disturbanti a immagini apocalittiche e dettagli già intravisti in altri scritti. Un nuovo tassello di un puzzle terrificante, con gli ormai abituali guizzi di orrore cosmico, conficcati nella carne di un’umanità che non conosce speranza.

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Ancora a Idrasca, dove le “Bialere” ci avevano condotto in silenzio, tremolanti perché non sapevamo mai cosa sarebbe accaduto. Ancora impauriti, immersi in una storia di bambini. Quale madre e quale padre non sarebbero terrorizzati da quanto narrato? Le domande che i genitori si pongono sono le stesse ovunque, sempre, eppure è istinto: procreare è follia, diceva Erasmo da Rotterdam. Di nuovo un ambiente che accomuna tutti, tutti, e che attraversa il tempo: la scuola. Una storia spaventosa, che si legge d’un fiato e lascia il segno.
Di sicuro quando vedremo le caramelle a forma d’occhio a fine ottobre, penseremo al signore della polvere.
Abbiamo finalmente l’occasione per ribadirlo, Musolino per noi è fantastico.

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Sembra di leggere una fiaba molto nota (non dico quale) rielaborata con mano sicura da uno che ha letto e compreso Stephen King e soprattutto Lovecraft. Una novella breve che non lascia scampo, cruda come poche e senza la possibilità di un lieto fine, anzi: proprio la “chiusa” da lieto fine per eccellenza, viene da Musolino dileggiata con beffardo sadismo.

Da non perdere, non vi farà dormire per un po’

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