Pashazade, recensioni #7

Qualche tempo fa è uscito su Repubblica Sera un articolo dedicato a Pashazade. Il quotidiano è disponibile su tablet solo su abbonamento, non siamo quindi riusciti a collegare l’articolo al nostro sito. Poco male: grazie alla disponibilità dell’autore lo condividiamo oggi con i nostri lettori.

Esplorando un futuro alternativo

di Marco Passarello

L’INCIPIT
[…] Piegandosi goffamente su un ginocchio, Felix Abrinsky sfiorò il pavimento di marmo con le dita macchiate di nicotina e si accertò della correttezza della sua affermazione. Le piastrelle erano tiepide ma non bollenti. Dal sole del mattino non avevano accumulato alcun calore da rilasciare nell’aria del pomeriggio.

Pashazade Cop 663x900Stranamente gli ci volle meno sforzo ad alzarsi che ad abbassarsi, anche se ebbe comunque bisogno di fermarsi a prendere fiato. E le dita infilate in anelli d’argento che sollevò per asciugarsi il sudore dalla fronte riuscirono solo a ungergli la testa e la coda di cavallo sempre più sottile.
Il regolamento di polizia diceva che avrebbe dovuto indossare una mascherina, guanti chirurgici e, nel suo caso, una fascia per il sudore per impedirsi di contaminare in modo accidentale le tracce biologiche. Ma Felix era ispettore capo e, per quel che lo riguardava, questo significava che poteva avvicinarsi alla scena del crimine nel modo che preferiva, ovvero libero, informale ed estemporaneo. Per non dire mezzo ubriaco. Tutte virtù per le quali era stato sbattuto fuori dalla polizia di Los Angeles.

LA TRAMA
Raf detto ZeeZee è un giovane dal passato burrascoso: figlio di una madre troppo impegnata per occuparsi di lui, ma ricca a sufficienza per fargli impiantare alla nascita inserti cibernetici che lo rendono superumano, è rimasto invischiato con dei criminali ed è finito in galera per un omicidio che non ha commesso. Qualcuno lo fa evadere e lo fa arrivare a El Iskandryia, ma il motivo è del tutto inatteso: il padre di Raf, a sua insaputa, era un bey dell’impero ottomano, e questo fa di lui un pashazade, un nobile personaggio che può diventare un’importante pedina nei giochi di potere locali. Dopo aver acquistato improvvisamente una zia acida e impositiva, una nipotina novenne maga dei computer, una promessa sposa che non vuole affatto sposarlo e un futuro suocero contrabbandiere, Raf si ritrova presto nuovamente implicato in un caso di omicidio, e per uscirne dovrà indagare a fondo i misteri della città egiziana.

L’AUTORE
Jon Courtenay GrimwoodScrittore e giornalista britannico, Jon Courtenay Grimwood si colloca nel filone post-cyberpunk, e ha raggiunto la notorietà attraverso la cosiddetta “trilogia arabesca” ambientata in un universo alternativo, di cui Pashazade è il primo episodio. Anche i suoi romanzi successivi, The Last Banquet la trilogia cominciata con The Fallen Blade, giocano con la libera reinterpretazione di epoche storiche. Ha vinto due volte il British Science Fiction Award. Questo è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.

Il CROWDFUNDING
Pashazade è arrivato in Italia grazie a un’insolita iniziativa editoriale: un crowdfunding attraverso il quale l’editore Zona 42 ne ha in parte finanziato la traduzione, in un tentativo di coinvolgere gli appassionati e far conoscere nel nostro Paese opere snobbate dalla grande editoria.

L’AMBIENTAZIONE
Pashazade si svolge in un futuro prossimo, ma non il nostro: nel suo mondo, infatti, la Prima Guerra Mondiale è durata pochi mesi, la seconda non è mai avvenuta, e l’impero ottomano non si è mai dissolto. Il colonialismo ha avuto vita breve, e le tensioni tra l’Islam e l’Occidente non si sono mai verificate. El Iskandryia, quella che per noi è Alessandria d’Egitto, è una città complessa in cui si fondono Oriente e Occidente, tradizione e modernità.

PREGI E DIFETTI
Il pregio principale di Pashazade è l’abilità dell’autore nel mescolare ingredienti insoliti, creando una realtà insolita ricchissima di dettagli, di cui è impossibile dire di primo acchito quali siano reali e quali inventati. Inoltre il personaggio di Raf, che rimane misterioso nonostante le numerose rivelazioni sul suo passato, è un protagonista che non può non coinvolgere il lettore. In qualche punto si ha la sensazione che la gran mole di informazioni serva a nascondere una struttura non solidissima; ma se cosi è, si tratta di un gioco di prestigio che all’autore riesce molto bene, al punto da farci sperare che la traduzione della seconda avventura di Raf non si faccia attendere troppo.

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