Le fortune di Alexander Sand: la copertina

Le fortune di Alexander Sand è un noir apocalittico mediterraneo. Un romanzo che smonta i cliché del genere per raccontare una vicenda disperata e appassionante, un’immersione nelle strade di una città a un passo dalla fine, tra rabbia, stordimento, morti ammazzati e un’aria irrespirabile, nell’attesa di una fuga sempre rimandata.

Come scrive Michele Vaccari nella postfazione al romanzo: “Il lezzo che permea la narrazione è quello dei personaggi guasti di Izzo, di certe fotografie umane cesellate da Massimo Carlotto. Più che di fantascienza, dovremmo parlare di fantapolar, per l’ambientazione portuale, gli inseguimenti senza fiato e il riferimento forte a un mondo alternativo in cui tutto, con estrema normalità, sembra tendere al peggio, il territorio più fertile dove far crescere personaggi, svolte, cambi di fronte, avventure ai confini del genere.“

Francesco Cane Barca con questo romanzo compie un’impresa quasi impossibile: coniugare con una lingua ricca e personale i classici temi del noir mediterraneo a quelli del romanzo apocalittico. 
Le fortune di Alexander Sand propone una visione terribile di quello che ci aspetta nel prossimo futuro con una scrittura sfrontata, leggera ed elegante, come solo pochissimi grandi autori riescono a fare.

Dopo svariate esperienze di scrittura collettiva, Francesco Cane Barca ha esordito come solista nella nostra collana 42 Nodi con Strani soli. Quando ci ha proposto Le fortune di Alexander Sand siamo rimasti basiti: non credevamo che la sua scrittura si potesse sposare così bene alla forma romanzo. E invece il suo testo ci ha fulminato.