Elysium, recensioni #6

Qualche tempo fa Andrea Viscusi ha pubblicato sul suo blog Unknown to Millions un commento alla lettura di Elysium, di Jennifer Marie Brissett. Oggi ve lo riproponiamo qui.


Infine ho voluto leggere Elysium, l’ultimo titolo di Zona 42 da cui ero rimasto parecchio incuriosito dopo la prima presentazione a Firenze.

Il romanzo di Jennifer Marie Brissett è senza dubbio classificabile come fantascienza, ma questa è un’etichetta che forse si riesce a dare solo a posteriori. Per una buona parte (forse più di metà), tutto quello a cui si assiste è una successione di sequenze con personaggi diversi che portano gli stessi nomi, in episodi collocati in punti diversi dello spazio e del tempo che però mantengono sempre tra loro un collegamento forte: Adrian/Adrianne e Antoine/Antoinette sono sempre in qualche modo legati da un rapporto di amore di varia natura (ora sono una coppia, ora padre/figlio, ora fratelli), ma in questo rapporto c’è sempre qualcosa che li porta ad allontanarsi e perdersi spesso a causa di fattori estremi: la guerra, la malattia, la morte.
Si capisce abbastanza presto che quello che si sta leggendo in un certo senso non è “reale” e fa parte di una sorta di simulazione (alcuni capitoli sono inframezzati o interrotti da linee di codice macchina che fanno subito pensare a qualcosa del genere), ma lo scopo e la natura di questo ripetersi di episodi simili diventa appunto l’interesse princpale procedendo nella lettura.

Arrivati alla fine si riesce in qualche modo a comporre la storia di cosa è “successo davvero”, ma rimane comunque un margine di incertezza, dato che molti degli episodi riprendono alcuni elementi del filone principale reinterpetandoli in maniera diversa, quasi un’espressione metaforica del senso originale (ad esempio le parti nell’ucronia romana, e quelle con il virus che provoca mutazioni).
È difficile quindi poter affermare con sicurezza quale sia la storia princpale, perché in realtà ognuno degli episodi ha un suo contesto e un significato autonomo. Una volta chiuso il libro viene voglia di andare a riprendere le parti precedenti, e rileggerle alla luce di quanto si è appreso alla fine.

Nel suo complesso, Elysium è un romanzo sulla perdita, sull’inevitabilità del dolore e il suo posto all’interno di ognuno, come traccia indelebile di quello che in precedenza era amore. È una storia che cerca di mettere in risalto ciò che è importante, quello che resta quando tutto ciò che conosciamo crolla e smette di sorreggerci. Probabilmente bisogna trovarsi nel mood adatto per poterlo seguire e apprezzare, soprattutto nella parte iniziale quando non è chiaro dove la storia vuole andare, ma vale la pena dare fiducia all’autrice e lasciarsi accompagnare in questo viaggio struggente.

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